Mettere in opera carpenteria in legno fresco, con umidità superiore al 20%, non è un errore e non comporta necessariamente dei problemi. Tale pratica è stata spesso seguita nelle strutture che ora consideriamo “antiche”, perché hanno dimostrato la loro durabilità per vari secoli, in base alle stesse motivazioni (disponibilità di tempo e di materiali) che, ancora oggi, suggeriscono questa scelta. La cultura tecnica dei committenti era tale da riconoscere che lo sviluppo delle fessurazioni da ritiro non costituisce un difetto, ma una caratteristica naturale del legno. L’abilità dei carpentieri aveva trovato le soluzioni per minimizzarne gli effetti: una corretta esecuzione dei dettagli costruttivi ed un’accurata posa in opera garantivano contro deformazioni eccessive e rischi di attacco da funghi.
Ed oggi? Per chi conosce il legno, non ci sono problemi: la carpenteria tradizionale si è arricchita con la precisione degli utensili a controllo numerico e lo sviluppo di ferramenta dalle prestazioni migliori e più affidabili. Una struttura lignea può essere eseguita “a regola d’arte” con legno fresco, oppure essere mal concepita e /o realizzata con legno perfettamente stagionato.
Un consiglio: attenzione agli improvvisatori!
Carpentieri non si nasce, si diventa! Con passione ed impegno!
Tratto da “Il legno massiccio in edilizia. Idee, materiali e tecniche per costruire in armonia con l’ambiente” 2003 – Federlegno-arredo.
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