Pino Silvestre

Pino Silvestre

Da giovane ha una crescita rastremata, che successivamente porta ad una chioma irregolare (in zone esposte al vento chioma a bandiera). Altezza tra 10 e 30 m, massimo 40 m. Il pino silvestre ha nella porzione basale del fusto una corteccia profondamente fessurata e piatta, mentre in quella superiore e fin in età avanzata essa si presenta sottile e rosso volpe. La corteccia del pino nero è da grigia a bruno scuro e profondamente scanalata. Entrambe le specie arboree hanno gli aghi raggruppati a coppie e sono torti. Le pigne sono piccole, ovali e brevemente picciolate.

Informazioni Storico Culturali

Come pianta pioniera il pino silvestre formava insieme alla betulla i primi boschi dopo il periodo glaciale; venne però sostituito da querce e faggi. Fu coltivato dall’uomo per l’elevato contenuto di resina, la distillazione della quale non solo forniva il catrame per impermeabilizzare botti ed imbarcazioni e l’olio di trementina impiegato come solvente, ma anche la colofonia (o pece greca) utilizzata per impregnare gli archetti dei violini. Le porzioni di fusto molto ricche di resina, spaccate in bastoncini lunghi 20 cm venivano impiegate ancora nel xix secolo per l’illuminazione. Poiché un pavimento di questo legno ricco di resina non scricchiola, i palchi dei teatri sono fatti generalmente in pino nero.

Informazioni generiche

I pini crescono su quasi ogni tipo di terreno. Dopo l’abete rosso ed il faggio, il pino silvestre è al terzo posto come presenza nei boschi austriaci. I popolamenti di pino nero si trovano soprattutto al margine orientale delle Alpi. Si trovano porzioni di fusto prive di rami lunghe fino a 20 m. La sua età massima raggiunge i 600 anni, quella di taglio è compresa tra i 100 e i 160.

Caratteristiche del legno

Il legno di pino ricco di resina è unto al tatto. Anche in questa conifera il limite tra gli anelli annuali è chiaramente riconoscibile per la chiara differenza nello spessore delle pareti cellulari tra legno tardivo e primaverile. Il disegno caratteristico, non ancora evidente allo stato fresco, appare con l’intenso scurirsi dell’alburno fino al color miele e del durame fino al rossobruno.

Impiego

Il legno di pino ha un impiego versatile: legno da opera, per falegnameria in lavori di carpenteria, realizzazione di interni e mobili, legno per industria nella costruzione di pannelli, parti costruttive incollate ed altri semilavorati. A causa della differenza cromatica tra alburno e durame che si accentua con il tempo e a causa dell’elevata nodosità, viene impiegato per gli interni per conferire un carattere rustico. Il legno di pino impregnato viene spesso utilizzatonei parchi giochi e per pali. Viene utilizzato come combustibile negli impianti a cippato viste le grandi quantità di materiale provenienti dai boschi e dall’industria. I trucioli e la segatura vengono lavorati e trasformati nell’industria oppure sono commercializzati come combustibili sotto forma di brikett e pellet.

Proprietà

Il legno del pino silvestre è mediamente pesante (massa volumica secca di 510 kg/m3), un po’ più pesante è quello di pino nero (510 kg/m3 allo stato secco). Il legno di pino silvestre, da tenero a mediamente duro, ha una durezza di Brinell di 19 N/mm2, mentre quello del pino nero con 25 N/mm2 è già considerato mediamente duro. Entrambi i legni hanno una elevata velocità di adattamento dell’umidità interna a quella dell’ambiente. Il legno privo di nodi presenta valori di resistenza superiori a quelli dell’abete rosso, tuttavia in realtà, a causa dell’andamento irregolare della fibratura e della forte presenza di nodi, queste proprietà non possono essere sfruttate appieno. Il legno dei pini è facilmente essiccabile e lavorabile, se si esclude l’appiccicarsi degli utensili nel caso di pezzi molto resinosi. Dopo la sgrassatura (asportazione della resina dalla superficie) si lucida e vernicia bene. Per quanto riguarda la durabilità, il durame rientra nelle classi 3 e 4 (da mediamente a poco durevole). L’alburno è particolarmente attaccabile dai funghi cromogeni, per cui è raccomandabile lavorare il legno appena dopo il taglio. L’alburno si impregna bene, il durame difficilmente.

Fonte: www.promolegno.com

  • Nome Botanico: Pinus sylvestris L. | Pinus nigra Arnold
  • Nomi Commerciali:
    • Tedesco Kiefer, Föhre; Weißkiefer, Rotföhre, Forche | Schwarzkiefer
    • IngleseScots pine | Black pine
  • Peso specifico essiccato: 510 Kg/mc

 

Disponibile a magazzino come:

  • Tavolame
    • III/IV da falegnameria